Pubblicato da Uildm Nazionale (per gentile concessione) il: 15 dicembre 2016

Malattie neuromuscolari e vaccini: come comportarsi

In questi ultimi tempi abbiamo assistito spesso al diffondersi di numerose bufale sulla prassi della vaccinazione.
Riportiamo dunque volentieri il seguente adattamento di un articolo comparso in .

malattievaccini

La prevenzione delle malattie infettive costituisce uno dei principali obiettivi della sanità pubblica. Proprio per evitare la diffusione di alcune patologie, i vaccini costituiscono un’importante arma di profilassi a disposizione delle famiglie. Tuttavia la diagnosi di una malattia neuromuscolare pone molti interrogativi, sia ai pazienti che ai genitori dei pazienti più piccoli, sulla condotta da tenere nei confronti delle vaccinazioni. Del resto anche dal punto di vista medico la situazione è molto simile perché la rarità con cui queste affezioni si presentano fa sì che a volte anche i pediatri e i medici curanti non siano in grado di aiutare i pazienti in questo processo decisionale, con il risultato che il problema “vaccinazione sì/no” non viene affrontato correttamente. Quindi, per poter agire nella maniera più giusta, è importante avere un quadro chiaro e completo della situazione.
La prevenzione è fondamentale per evitare che altre patologie, soprattutto infettive, oltre a quelle neuromuscolari, possano peggiorare il quadro clinico e la qualità di vita. Infatti le persone che patiscono queste condizioni presentano spesso una compromissione cardiaca o respiratoria che può peggiorare in caso di malattie infettive.
A tutti gli effetti, i vaccini sono farmaci che contengono batteri e virus attenuati (resi innocui e incapaci di provocare la malattia che devono prevenire) o inattivati (uccisi).
In quanto farmaci, essi possono essere responsabili di effetti indesiderati, di lievi o gravi entità: per questo motivo è utile un approccio consapevole alla questione. Nel caso dei vaccini che si somministrano durante i primi anni di vita non esiste alcuna controindicazione generale riguardo ai bambini affetti da malattie rare neuromuscolari, perché nessuno di questi vaccini è vivo ed attenuato. È comunque necessario mantenere la massima attenzione e, di conseguenza, la decisione finale di vaccinare o no, dipende da un’attenta anamnesi e disamina dei sintomi, soprattutto di quelli a carico del sistema nervoso centrale, e dei farmaci in terapia, in particolare steroidi e immunoglobuline. Proprio le stesse caratteristiche delle malattie rare impongono una particolare valutazione di ogni singolo caso. Le vaccinazioni previste in età adulta sono le continue rivaccinazioni contro il tetano e la difterite, quelle antinfluenzali e antipneumococciche. L’antitetanica e l’antidifterica possono essere eseguite senza alcun problema nei pazienti adulti neuromuscolari. Inoltre, secondo una circolare ministeriale, le vaccinazioni antinfluenzali e antipneumococciche sono da raccomandare a questi pazienti perché tengono sotto controllo i fattori di rischio legati alle complicanze dell’influenza: infezioni respiratorie, problemi cardiovascolari e immunosoppressione iatrogena. Oltretutto, per questi soggetti, le vaccinazioni sono gratuite.
Queste ed altre preziose informazioni sono reperibili al link dove sarà possibile scaricare una specifica brochure realizzata dall’AIM (Associazione Italiana di Miologia) in collaborazione con SITIP (Società Italiana di Infettivologia Pediatrica), SINP (Società Italiana di Neurologia Pediatrica), FIMP (Federazione Italiana Medici Pediatri), SITI (Società Italiana di Igiene) e AIPO (Associazione Italiana Pneumologi Ospedalieri). Hanno sostenuto e patrocinato questo progetto UILDM, Famiglie SMA, AIG e Parent Project.