Pubblicato da un Pluri-Trasportato il: 20 giugno 2018

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In questo articolo si parla dello Scudo, un “veicolo commerciale leggero prodotto dalla casa automobilistica italiana Fiat in collaborazione con il gruppo Peugeot Citroën a partire dal febbraio 1996”, che la Uildm torinese, quando era in via Canova, ne aveva acquistato un esemplare proprio l’anno seguente, per la precisione il 13 marzo 1997

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L’articolo di pagina 15 del numero di Vincere Insieme uscito nel giugno 2016, incominciava così: “é un destino davvero comune quello di affezionarsi a determinati oggetti a cui siamo legati e che, in qualche modo, ci hanno accompagnato per un più o meno lungo tratto di strada. Per questo motivo costituisce un atto pressoché doveroso il tributare uno speciale ricordo al nostro caro Ducato…”. Si trattava di un affettuoso saluto di fine carriera all’ormai vecchio mezzo attrezzato della Sezione.
Questa volta, invece, è il turno dello Scudo, un “veicolo commerciale leggero prodotto dalla casa automobilistica italiana Fiat in collaborazione con il gruppo Peugeot Citroën a partire dal febbraio 1996”. E infatti la Uildm torinese, quando era in via Canova, ne aveva acquistato un esemplare proprio l’anno seguente, per la precisione il 13 marzo 1997. Come il fratello maggiore Ducato, anch’esso (ma mi verrebbe da dire “anche lui”!…) è passato tra mille peripezie e ha raggiunto innumerevoli località in tutta Italia per motivi sanitari, istituzionali, sportivi e ricreativi. Al suo interno sono stati fatti discorsi di ogni genere e poi si è scherzato, riso, cantato, telefonato, ascoltato musica, mangiato, bevuto, guardato il panorama, caricato materiale di tutti i tipi e qualcuno vi ha pure schiacciato sostanziosi pisolini. Tantissimi distrofici, che purtroppo ora ci hanno abbandonato, sono saliti a bordo e grazie a lui (ad esso, scusate) hanno viaggiato per migliaia di chilometri.

Alla guida dello Scudo si sono avvicendati volontari di seconda e spesso terza età, parenti o amici dei soci colpiti dalla distrofia, obiettori fin troppo disinvolti, giovincelle del servizio civile, sconosciuti di onlus ed enti a cui lo avevamo imprestato eccetera. Ogni tanto qualche autista ha aggiunto un bollo o una riga alla sempre meno candida carrozzeria ma, ad esclusione di una svolta presa troppo stretta (con la conseguente deformazione del portellone laterale destro), non si sono mai verificati contatti troppo rudi. Una volta è pure misteriosamente “scomparso” per una notte intera dal garage dov’era alloggiato (e ancora adesso non sappiamo chi l’abbia preso in prestito), i ladri gli hanno forzato un finestrino e qualche guasto ha momentaneamente interrotto la sua corsa, tuttavia il nostro robusto compagno di avventure ha sempre tirato dritto, insieme alla sua pedana sollevatrice che non ha mai fallito un colpo. Inoltre anche negli ultimi trasporti, effettuati nell’estate dello scorso anno, il pur vecchiotto turbo era ancora capace di ruggire come ai primi tempi.
In seguito all’arrivo del nuovo Ford Transit Custom del buon Vincenzo, il Consiglio direttivo della Sezione ha unanimemente deciso di assegnare lo Scudo a un socio e infatti oggi è possibile udire il suo inconfondibile rombo per le vie di Collegno e dintorni. Com’è avvenuto per il Ducato, pure per questo mezzo, dopo vent’anni di glorioso servizio, proviamo una specie di malinconia nel non vederlo più posteggiato sotto gli alberi del cortile di via Cimabue. Però per lui/esso ci sarà sempre un posto riservato nel parcheggio del nostro cuore!