Pubblicato da Antonella Benedicenti e Gianni Minasso il: 10 dicembre 2016

Una sensibilizzazione … superiore!

Puntualmente, come sempre accade in questo periodo, dedichiamo un po’ di spazio alla nostra opera di sensibilizzazione alla disabilità e alla diversità nelle scuole.

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Nello scorso inverno, dopo dodici anni in materne, elementari e medie, siamo stati coinvolti in un progetto davvero inedito. Infatti, in collaborazione con Guido Bordone (Disability manager Gtt, Gruppo Torinese Trasporti) e Simona Guida (“vecchia” conoscenza dell’Apri, Associazione Pro Retinopatici ed Ipovedenti), abbiamo spavaldamente varcato le soglie di alcuni istituti superiori: il liceo scientifico Peano, il liceo statale Regina Margherita e il grugliaschese istituto d’istruzione superiore Vittorini. Il progetto nuovo di zecca è stato “Sì, viaggiare!…”, cioè l’abbattimento delle barriere nell’utilizzo dei mezzi pubblici da parte delle persone con disabilità motoria o visiva.
Così, tramite sequenze di immagini e video realizzati appositamente, abbiamo cercato di rendere consapevoli ragazzi e insegnanti del fatto che durante i viaggi sugli autobus le persone disabili incontrano una serie di impedimenti (le “barriere” appunto) di tipo architettonico, sensoriale e psicologico. Naturalmente questi ostacoli devono essere individuati, abbattuti o, quantomeno, aggirati e ciò è possibile grazie ad alcuni accorgimenti comportamentali, a dispositivi di tipo tecnico e alla collaborazione di passeggeri e autisti. Spostarsi in un territorio, muovendosi liberamente, costituisce un valore inestimabile e dunque, in quanto tale, da rispettare e salvaguardare.
E adesso bando alle ciance, è il momento di riportare alla luce qualche succoso frutto raccolto in questi frangenti.
Cominciamo col sintetizzare in un flash le classi incontrate: 4aB del Peano – una simpatica mandria di ragazzotti fin troppo esuberanti, 2aF del Regina Margherita; – 22 interessatissime ragazze, 4aC e 4aS del Vittorini – infervorati nella loro Giornata dello studente.
Poi proseguiamo spulciando gli speciali rendiconti nei quali, alle fine delle lezioni, abbiamo convogliato le domande e i fatti salienti avvenuti.
PEANO
1) In genere l’atteggiamento e le posture dei ragazzi sono… sfrontati, ma quasi tutti seguono le nostre parole con attenzione.
2) “Sono circa 900 urbani e 300 interurbani!” è la pronta risposta alla domanda di Guido su quanti siano gli autobus Gtt in circolazione (naturalmente dopo aver smanettato di nascosto sul telefonino).
3) Alla fine i due professori e l’educatrice si complimentano con noi, affermando che siamo stati bravi e abbiamo saputo coinvolgere una classe
“terribile”.
REGINA MARGHERITA
1) L’aula che ci accoglie è interamente stipata di ragazze poiché l’unico maschio, proprio oggi, è assente.
2) “Se una persona in carrozzina vuol salire su un autobus in cui c’è già una mamma col passeggino, cosa si fa?”.
3) “Come si può strutturare sui bus una persona non vedente? [cioè orientarsi, prevenire gli scossoni, accorgersi di eventuali borseggiatori eccetera N.d.R.]”.
VITTORINI
1) Gli studenti organizzatori dello spazio autogestito di formazione hanno appena incassato il forfait della Croce Rossa e uno di loro, amico di un ragazzino Uildm che gli aveva parlato del nostro passato intervento nella sua scuola media, ci contatta con urgenza per “salvarli”.
2) Alla fine di una delle due lezioni la prof ci ringrazia perché il nostro intervento “Risulterà molto utile anche per le future progettazioni degli studenti”.

Terminiamo la nostra breve passeggiata alle superiori con la citazione di alcune risposte ottenute nei Compitini-Questionari distribuiti alle quindicenni del liceo Regina Margherita.
Cosa vuol dire la parola “disabile?”
– E’ una semplice persona con problemi fisici o psichici, che però deve essere considerata come noi e rispettata come tale.
Racconta cosa pensi quando vedi una persona in carrozzina
– Sinceramente, quando vedo una persona in carrozzina, non penso a niente, cioè la vedo come una persona uguale a me, solo con questo piccolo problema. Ma normalmente non ci faccio caso e se chiede aiuto sono ben contenta di prestarglielo.
– Penso che hanno tanta forza, perché io non riuscirei mai ad accettare il fatto di non potermi muovere come e quando voglio.
– Penso di essere fortunata e che a volte potrei non lamentarmi per certe cose che sono superflue.
Racconta cosa pensi quando incontri una persona ipovedente o non vedente
– Penso a come sia non vedere, cosa si possa perdere, siccome ognuno di noi dà molto peso alla vista. Per me hanno qualcosa in più rispetto a noi, mi piacerebbe conoscere i loro pensieri e quindi stargli a fianco.
– Personalmente non ho mai incontrato persone ipovedenti o non vedenti, ma se dovesse capitare inizierei a chiudere gli occhi per capire com’è la loro vita. Credo che sia molto difficile.
– Penso che loro abbiano una forza immensa perché riescono a vivere pienamente tutto, anche se in modo diverso.
Cosa pensi dei mezzi pubblici e della Gtt?
– Ritengo che i mezzi pubblici siano molto utili per la società e per far sì che le persone siano indipendenti.
Ritengo che la Gtt si stia impegnando molto per fare in modo che i suoi veicoli siano accessibili a tutti.
– Penso che siano molto collaborativi e che, in una città così grande come Torino, stiano facendo di tutto per farci sentire a nostro agio negli spostamenti.
Come potresti aiutare sugli autobus una persona in carrozzina?
– Lasciando libero il posto riservato e premendo a richiesta i pulsanti. Bisogna anche evitare di attaccare gomme da masticare sotto i sedili.
Cosa ti è piaciuto di più di questi incontri con noi?
– Mi è piaciuto vedere in alcuni video le vere situazioni che vivono quotidianamente le persone in carrozzina e le persone ipovedenti, e il fatto che ci abbiate coinvolte.
– Il fatto che delle persone che vivono quotidianamente determinate situazioni siano venute a raccontarle a noi e il fatto che esse fossero orgogliose nel vederci “non contrarie” all’ipotesi di una relazione tra disabili e persone “normali”.
– Un po’ tutto: i filmati erano molto chiari, Guido era molto simpatico ed efficiente, Gianni e Antonella mi sono piaciuti un sacco anche per come sdrammatizzavano la loro malattia e Simona trovo che sia una signora dolcissima e molto paziente.
– Ho apprezzato la serenità con cui si è affrontato questo tema. Inoltre mi è piaciuto il fatto che ci siano state domande non solo da parte nostra.
– Vedere nei video gli errori di alcune persone, così se succederà a me saprò come comportarmi.
E questo, per adesso, è tutto. Arrivederci all’università!