Pubblicato da Galeocerdo il: 15 dicembre 2016

Teste (di cavolo) rasate

Principalmente per curiosità personale, ma anche allo scopo di alimentare questa rubrichetta, sono sempre alla ricerca di rarità e bizzarrie provenienti dal mondo della disabilità. Inutile dire che il mio archivio trabocca di notizie, talvolta persino difficili da credere (e

testedicavolorasate

Principalmente per curiosità personale, ma anche allo scopo di alimentare questa rubrichetta, sono sempre alla ricerca di rarità e bizzarrie provenienti dal mondo della disabilità. Inutile dire che il mio archivio trabocca di notizie, talvolta persino difficili da credere (e da digerire). Tempo fa, appunto, stavo tranquillamente leggendo il giornale quando, all’improvviso, mi sono imbattuto in una fotografia a dir poco scioccante: si trattava di un corteo notturno di neonazisti tedeschi davanti al quale fungeva da apripista un disabile in carrozzina elettrica. Il titolo proclamava: “A Colonia è ‘caccia allo straniero’. Pestaggi e ronde contro i profughi”. Da restare senza fiato, non tanto per i naziskin, monotonamente impegnati nella loro sordida routine, quanto per la presenza in prima fila di questo personaggio a noi così familiare. Ho subito letto le note di cronaca. In quei giorni si assisteva, in tutta la Germania, a rabbiose manifestazioni organizzate da Pegida (Patriotische europäer gegen die islamisierung des abendlandes), movimento politico di estrema destra antislamista e antimmigrazione. L’immagine in questione ritraeva proprio uno di questi cortei, che spesso erano sfociati in violenti incidenti. La mia prima reazione è stata di déjà vu e infatti, pensandoci bene, mi è venuto in mente Pasquale “Lello” Valitutti, l’anarchico disabile settantenne di cui avevamo fatto la conoscenza nel Vincere Insieme del dicembre 2015. Questa volta però, a parte l’essere coinvolto in successivi scontri con la polizia, il “diversamente manifestante” crucco appariva più compromesso nel fisico e, soprattutto, professava un credo decisamente all’opposto.
Stimolato dalla particolarità della situazione, ho provato a fare qualche ricerca online ma, ignorando il tedesco, non sono stato in grado di reperire informazioni specifiche sul nostro facinoroso portatore di handicap. Poco importa, perché purtroppo basta e avanza quanto già sappiamo: gli attuali movimenti di estrema destra sono da considerarsi a tutti gli effetti come i legittimi nipotini di Hitler. Orbene, fortunatamente è ancora fresca la memoria storica di come, oltre a tutto il resto, il capo del Terzo Reich si era comportato con i disabili. Sintetizzando le parole del giornalista pugliese Michele Pacciano…
I disabili, minori e adulti, furono le prime cavie designate di tutte le tecniche di annientamento sviluppate poi nella Shoah. Le campagne di internamento e deportazione delle persone portatrici di handicap presero il via nei mesi immediatamente successivi all’ascesa di Hitler, trovando terreno fertile nelle teorie eugenetiche e nella difesa della razza. Dopo un’intensa campagna di sterilizzazione, si passò all’uccisione sistematica dei bambini disabili. Il progetto T4, l’eutanasia di massa degli adulti disabili, che condusse alla morte circa 70.000 cittadini tedeschi, iniziò nel 1939, per interrompersi poi, ma solo formalmente, su pressione dell’opinione pubblica e delle chiese, nell’agosto del 1941. Con l’estendersi dei fronti di guerra, lo sterminio dei disabili non risparmiò di certo i paesi occupati.
Ho guardato a lungo la foto dell’invalido teutonico e mi sono divertito ad immaginare cosa potrebbe succedere allo stesso in un paese governato dagli amichetti per i quali oggi sfila in corteo! Chissà perché, ma il ruspante Lello, pur censurabile anche lui, mi ispirava comunque una certa qual benevolenza, sentimento impossibileverso chi si fa guidare da dottrine razziste. Disabile o no.