Il progetto Imagine prevede l’operatività di uno sportello rivolto alle persone con disabilità fisico-motoria (e intellettiva) e a coloro che fanno parte della rete sociale di questi ultimi. All’operatore che riceve il primo contatto è affidato il compito di indirizzare l’utente verso la sede più appropriata tra quelle che fanno parte del sistema di accoglienza. In genere le tematiche prevalenti sono la mediazione dei conflitti familiari, i problemi affettivi, la ricerca del partner, la relazione dopo un trauma e le questioni connesse agli stati di LGBTQ (lesbiche, gay, bisessuali, transessuali e queer). Si cerca così di favorire l’integrazione sociale attraverso il ripristino o il miglioramento delle competenze relazionali e interpersonali, intensificando i rapporti con le associazioni del territorio, allo scopo di non lasciare queste persone da sole di fronte al rischio di un ulteriore e più grave fattore di emarginazione, talvolta rappresentato anche dal proprio orientamento sessuale.
Lo sportello assicura così una risposta continua e qualificata attraverso collaborazioni professionali e volontaristiche, garantendo l’accoglienza per un totale di circa trenta ore settimanali. Nei casi di urgenza (gravi disaccordi familiari, sospetti di abuso e comportamenti seriamente irregolari) il servizio è caratterizzato dall’immediatezza degli interventi e quindi dalla ovvia riduzione dei tempi di attesa. Si tratta di vicende che spesso coinvolgono tutto il tessuto relazionale della persona: familiari, coniugi, figli e conoscenti. Nelle situazioni più complesse, e quindi di difficile interpretazione, interviene poi il comitato scientifico con una particolare supervisione, mentre l’aggiornamento formativo degli operatori è assicurato dall’intervisione. Dalla data di entrata in funzione dello sportello si è verificato un rapido accrescimento delle richieste di aiuto, confermando che la disabilità non è affatto estranea alle molteplici implicazioni relative all’orientamento sessuale e di genere.
Il progetto è stato incardinato all’interno di specifici accordi formali con il Passepartout della Città di Torino, l’Unità spinale unipolare delle Molinette, il centro Puzzle, la fondazione Molo, l’Università degli studi di Torino (facoltà di Psicologia e Scienza dell’educazione) e l’associazione Adn, inoltre altri Comuni, anche lontani da Torino, si sono interessati a questa iniziativa al fine di avviare servizi analoghi all’interno delle proprie realtà territoriali.
Le azioni di sviluppo di Imagine comprendono anche l’area giovanile. Infatti la stretta collaborazione avviata con l’associazione DisIncanto di via San Marino ha consentito di offrire ai più piccoli un repertorio ampio e diversificato di occasioni d’incontro, gioco e scambio. Oltretutto l’attenzione si sta ora rivolgendo agli adolescenti e ai giovani adulti (14-30 anni), allo scopo di mettere a loro disposizione due preziose opportunità. La prima è un’attività di sostegno psicologico, anche individualizzato, per sostenere i ragazzi nel difficile percorso di convivenza con una malattia che incede progressivamente e che giorno dopo giorno riduce le prospettive di un’esistenza piena, senza dolore e ricca di prospettive. Invece la seconda si riferisce al tentativo di spezzare l’isolamento nel quale questi soggetti si sentono confinati. Si tratta di ridurre la pressione esercitata sui loro genitori, in una fase della vita in cui le esigenze cambiano e il bisogno di uscire e rompere gli schemi di una routine assistenziale sfociano nell’ambizione crescente di perseguire un’esistenza normale: uscire, giocare, fare sport, incontrare gli altri, insomma… vivere!

Sito: http://www.comune.torino.it/pass/disabilitasessualita/
E-mail: affettivitaesessualita@comune.torino.it
Tel.: 011 01128013